La sicurezza è un bene individuale e collettivo, una cultura da diffondere sempre e in ogni luogo.
Si parla molto di sicurezza stradale, anche se non è mai abbastanza ai fini della prevenzione, vengono tuttavia spesso trascurati altri fondamentali ambiti in cui le regole di sicurezza dovrebbero essere ugualmente applicate e diffuse.
La sicurezza stradale è infatti uno dei molteplici ambiti in cui si esplica la sicurezza diffusa, perseguendo la quale, ci si prefigge l’obiettivo fondamentale di promuovere e diffondere una cultura della sicurezza in tutti gli ambienti di vita o di lavoro.
Casa, scuola, lavoro, mare e montagna, nascondono anch’essi molteplici insidie, la cui conoscenza è essenziale ai fini della prevenzione.
Secondo l’indagine multiscopo dell’ISTAT infatti, nei tre mesi antecedenti l’intervista del 2007, in Italia si sono verificati 825 mila incidenti domestici che hanno coinvolto 699 mila persone, pari all’11,9 per mille della popolazione. Su questa base si può stimare che in tutto il 2007 gli incidenti siano stati circa 3,3 milioni e le persone coinvolte circa 2,8 milioni, pari al 47,6 per mille della popolazione.
Le persone maggiormente a rischio di infortunio in ambiente domestico sono le donne, gli anziani, i bambini e tutti coloro che per varie ragioni trascorrono molto tempo in casa, come le casalinghe e le persone in cerca di occupazione.
Dai dati risulta anche che coloro che hanno interrotto gli studi presto (elementari e medie), hanno subito una percentuale maggiore di infortuni, il che mostra come l’educazione e la prevenzione possano giocare un ruolo chiave nella riduzione del fenomeno infortunistico.
Anche la scuola non è sempre un luogo sicuro, secondo i dati INAIL relativi agli incidenti denunciati nel 2007, 13.142 docenti e 90.477 studenti hanno subito un infortunio a scuola. Tra gli studenti il 57,6 % degli infortunati è di sesso maschile, mentre il 42,4 % è di sesso femminile. Il 30,8 % dei docenti ha subito lesioni agli arti inferiori, mentre il 33,7 % dei ragazzi ha subito lesioni agli arti superiori; per entrambi la principale tipologia di lesione è stata la lussazione, seguita da contusioni e fratture.
Secondo le prime stime dell’INAIL inoltre, relative agli infortuni nei luoghi di lavoro nel 2010, lo scorso anno ci sono stati 775.000 casi (- 1,9 % rispetto al 2009) e 980 morti (- 6,9 %); continua dunque il trend positivo che si registra ormai da qualche anno, frutto della maggior sensibilizzazione dei cittadini e dei lavoratori su tematiche di tale interesse generale, basti pensare infatti che una decina di anni fa le morti sul lavoro erano circa 1.500 all’anno.
Continuiamo pertanto su questa strada, insieme a voi ragazzi, sulla strada della sicurezza stradale e della sicurezza diffusa per promuovere insieme una cultura della sicurezza sempre e in ogni luogo.