Internet è una grande risorsa ed allo stesso tempo può diventare anche una grande minaccia. Tutti i genitori e tutti i ragazzi dovrebbero sapere la netiquette, cioè il codice di comportamento online per evitare rischi: ma soprattutto questo riguarda i ragazzi, che si fanno spesso trascinare dal mondo di internet e possono rimanere invischiati in faccende pericolose. Una di esse, anche se non apparentemente dannosa, è il linguaggio d’odio online.
Secondo recenti studi, la maggior parte degli italiani comunica per mezzo social, oppure per mezzo degli smartphone, con le app di messaggistica. Gli italiani passano online più di 6 ore al giorno in media, delle quali due sono dedicate solamente ai social. Risulta semplice capire, da questi dati, che evidentemente qualcosa nella comunicazione di massa sta cambiando profondamente: si comunica sempre più via mail, smartphone, social network. Con tutti i pro ed i contro che questa situazione può comportare.
Uno dei grossi problemi della comunicazione social è il linguaggio e le modalità di comunicare che spesso sono radicalmente diverse da quelle che una persona assume quando, invece, parla di persona con altri soggetti. Purtroppo nei social e in rete, in generale, il fenomeno del discorso d’odio e del linguaggio veemente ed aggressivo è una realtà sempre più diffusa: fra l’altro online sono facili i fraintendimenti, la comunicazione è rapida, veloce, e non esiste alcun ‘tono di voce’. Perdere le staffe ed adottare un registro di comunicazione sbagliato è semplice, specie per i giovani ma non solo.
Come disinnescare l’odio online
La tematica dell’odio online è complessa ed è oggetto di studi anche da parte di psicologi ed esperti della comunicazione. L’idea di fondo è che si possa, in qualche modo, scoraggiare l’odio ed il linguaggio violento – che su internet assomiglia ad una valanga che prende il via e non si ferma più – per mezzo dell’educazione del singolo e dell’educazione di massa. È ora che ce ne facciamo una ragione: le modalità di comunicazione sono mutate profondamente, quindi bisogna addestrare i giovani a comunicare in modo diverso quando lo fanno online, cioè sempre più spesso.
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Uno dei grossi rischi online è il fenomeno dei troll. I troll sono delle persone, spesso munite di profilo falso sui social network, che si inseriscono nelle conversazioni – scegliendo di regola quelle più sensibili, complesse e che possono far scaturire polemica – con commenti assolutamente fuori luogo, volgari, veementi, irrispettosi e spesso posti solamente per creare una discussione violenta.
La regola d’oro che tutti dovrebbero seguire su internet è che i troll vanno evitati ed ignorati del tutto, come non esistessero: “Do not feed the troll”, Non nutrire il troll abboccando all’amo.
Le quattro regole della comunicazione social
Come aiutare i ragazzi a comunicare? Gli esperti dell’informazione, almeno in 300, hanno firmato un “Manifesto della comunicazione non ostile” cioè un piccolo schema delle regole principali su come comportarsi quando ci si trova in internet, sui social e nelle community online.
Le regola da ricordare sono poche e sono semplici, e ciascuno dovrebbe insegnarle ai suoi figli per evitare che possano cadere nella spirale del discorso d’odio o finire nella trappola di qualche troll della rete.
In primis, è necessario che i ragazzi capiscono che virtuale è anche reale. Quello che c’è sui social non è ‘un mondo finto’ ma uno specchio del mondo vero, ci interagiscono persone vere, e come tali, è sempre bene ricordarsi che quello che si scrive, si posta, è sempre il contenuto della propria personalità. Non bisogna comportarsi sui social in modo diverso da come si fa nella realtà, il rispetto è importante.
Le parole hanno sempre delle conseguenze: emotive, psicologiche, ma anche legali. Per questo ciascuno dovrebbe impegnarsi, prima di scrivere qualcosa, a comprendere a fondo se non sta pesantemente denigrando qualcuno.
Serve il rispetto: sui social spesso latita, si è pronti a scagliarsi gli uni contro gli altri perché si hanno opinioni diverse. I social scontano di un grosso limite comunicativo: si è portati a essere più diretti ed espliciti e non sempre nei modi giusti. Bisognerebbe sempre cercare di argomentare la propria tesi senza insultare.
Inoltre non è detto che bisogna sempre avere un’opinione su tutto: talora, anche il silenzio è d’oro.