Quando si va a vivere in una casa senza sistema elettrico, quando si intende ristrutturare un’abitazione bisogna affrontare la questione di dotarsi di un sistema sicuro e funzionante.
I costi di un rifacimento totale possono anche essere alti, e per questo c’è chi si informa sulle possibilità di dotarsi di un impianto elettrico fai da te per la propria casa. Vale la pena specificare fin da subito che dotarsi di un impianto elettrico residenziale fai da te è un lavoro complesso, che richiede conoscenze specifiche e anche attenzione alla sicurezza. Non è quindi un lavoro per tutti, e chi non è elettricista di professione farebbe sempre meglio a rivolgersi ad un esperto, evitando il fai da te che può avere conseguenze nefaste e dannose per le persone e i beni. Detto questo, vogliamo darvi alcune informazioni sugli impianti elettrici fai da te, per capire in che modo è possibile implementare un impianto elettrico residenziale senza un esperto.
Per cominciare, prima ancora di implementare l’impianto elettrico è necessario avere delle conoscenze specifiche e approfondite di elettrotecnica. In Italia la tensione per gli impianti è di 230 volt, ma bisogna tenere conto anche dell’intensità e della potenza degli stessi. Prima di partire con un impianto elettrico fai da te è importante realizzare un progetto. Il progetto ufficiale dell’impianto elettrico è obbligatorio per legge e per motivi di legge deve riportare sempre la firma di un tecnico o di un professionista che sia iscritto all’albo, per garantire che si tratta di un impianto sicuro. Il progetto dell’impianto deve anche essere dotato delle informazioni sulle misure e sui parametri elettrici dell’impianto medesimo, sul percorso dei cavi, punti luce ecc. In questo modo è sempre possibile risalire alla struttura dell’impianto e alle sue caratteristiche, nel caso si dovesse intervenire nuovamente sullo stesso.
Come si fa un impianto elettrico fai da te
Spesso chi non ha conoscenza del funzionamento di un impianto elettrico considera lo stesso come un unico dispositivo quando invece il sistema residenziale è composto a tre circuiti. Uno è pensato per i punti luce fissi, uno per le prese per elettrodomestici (lavatrice, phon ecc.) ed uno invece per il collegamento di elettrodomestici con potenza superiore come frigoriferi, forni e via dicendo. Il posizionamento delle prese deve quindi essere coerente con la posizione degli elettrodomestici e la potenza dell’elettricità che occorre.
I circuiti dell’impianto elettrico vanno impostati seguendo le tracce del progetto, quindi di procede alla realizzazione dei circuiti, tirando i cavi attraverso le scatole di derivazione fino a raggiungere i frutti di comando e di servizio. Non bisogna dimenticare che un elemento fondamentale per creare un impianto elettrico funzionale e sicuro è la messa a terra. Essa si effettua grazie al conduttore di protezione, che si collega al morsetto di terra che si trova nel quadro di distribuzione. Questo sistema è importantissimo per la sicurezza. Se l’impianto viene danneggiato o ha dei problemi, esso consente di vanificare l’energia senza creare danni.
Gli errori da evitare nella gestione
La progettazione di un impianto elettrico domestico, come abbiamo detto, è molto complessa e sarebbe bene lasciarla a persone che hanno cognizione di causa per evitare danni economici e anche alle persone. Bisogna fare attenzione ad evitare alcuni errori che possono essere fatali. Ad esempio bisogna evitare di modificare un impianto o di intervenivi direttamente se non si conosce l’elettrotecnica. Il risparmio che a prima vista è dato dall’implementazione di un impianto elettrico da soli può essere vanificato da difetti nell’impianto che possono verificarsi a distanza di anni, e che possono rovinare gli elettrodomestici e risultare anche pericolosi.