Criptovalute, come proteggersi da frodi

Posted by

Le criptovalute? Nonostante le nefaste previsioni di alcuni, il business è di nuovo in piena espansione. E mentre Bitcoin sta cercando di riprendersi dal calo dei prezzi e mentre gli analisti prevedono complessivamente un incremento della capitalizzazione di mercato, è probabile che a tenere banco nelle menti dei neofiti del guadagnare con Internet grazie alle criptovalute sia… la necessità di sapere se è o meno sicuro investire in questi progetti basati su blockchain.

Cerchiamo di condividere qualche utile riflessione.

La blockchain è davvero sicura?

Oltre ai consueti suggerimenti anti-frode, come quelli legati all’aggiornamento costante dei software anti-virus e anti-malware, ed evitare i siti web sospetti, ci sono alcuni accorgimenti che vi consigliamo di tenere a mente per acquistare valuta crittografata in tutta sicurezza.

In primo luogo, citando le parole di James Song, fondatore e CEO della startup tecnologica blockchain ExoCoin, ricordate che

“la blockchain, la tecnologia su cui sono costruite la maggior parte delle criptovalute, è sicura. In effetti, è proprio la forza della sua sicurezza la principale ragione per cui oggi esistono così tante criptovalute”.

Compiuta questa premessa, prima di comprendere come potersi proteggere da eventuali aggressioni, ricordate anche che la blockchain funziona grazie a una coppia di chiavi pubbliche e private che, in termini estremamente sintetici, rappresentano una sorta di nome utente e password più avanzati rispetto alle credenziali che tutti i giorni, ad esempio, utilizzate per accedere alla casella di posta elettronica.

Ad ogni modo, anche il miglior sistema di sicurezza del mondo può esser reso inutile quando cade nelle mani sbagliate. Ad esempio, se accedete al vostro wallet cripto mediante uno smartphone con malware, un hacker potrebbe catturare la vostra password e rubare i vostri bitcoin. E se pensate che questa sia una rarissima eventualità, vi sbagliate di grosso.

Come proteggersi contro gli attacchi

Se dunque ritenete che fare trading con bitcoin & co. sia un buon modo per realizzare un guadagno su Internet, ma avete paura di quel che potrebbe accadere, è lo stesso Song a raccomandare diversi passaggi per proteggersi dagli attacchi. Ma quali?

L’esperto ci suggerisce innanzitutto di non utilizzare il Wi-Fi pubblico, di considerare l’utilizzo di un dispositivo separato appositamente per le transazioni criptate, di utilizzare un metodo di autenticazione a due fattori come Google Authenticate (gli SMS sono meno sicuri in quanto un utente malintenzionato potrebbe eseguire il porting del numero di telefono sul proprio dispositivo). Poi ancora di aggiungere ai preferiti i siti Web dei propri account crittografici per assicurarsi di visitare l’indirizzo corretto e di non dire mai a nessuno la propria password.

Suggerimenti evidentemente molto semplici che presuppongono che il sito Web crittografato scelto sia naturalmente sicuro. Il ricordo a quanto accaduto a Mt.Gox, che ha gestito il 70% di tutte le transazioni di bitcoin nel 2013, e che ha subito un attacco hacker da 450 milioni di dollari, è ancora fresco.

“Il problema con gli exchange di criptovalute è che non tutti possono essere considerati affidabili”

– ha poi aggiunto John Shier, esperto senior di sicurezza presso Sophos.

“Ci sono stati molti casi in cui la sicurezza dell’exchange è stata compromessa e i fondi sono stati rubati” – ha ricordato Shier.

Meglio investire in un portafoglio hardware

Molti trader di criptovaluta investono in un wallet hardware per poter disporre di una più elevata tranquillità. Questi dispositivi, delle dimensioni di una chiavetta USB, riescono a memorizzare le chiavi private e pubbliche offline.

A differenza di un wallet web, che è teoricamente vulnerabile agli attacchi in qualsiasi momento, gli utenti possono godere di un alto grado di protezione semplicemente riponendo il loro wallet hardware in un posto sicuro, collegandolo al computer solo quando è il momento di eseguire una transazione.

Acquistare un wallet hardware è dunque una scelta di grande consapevolezza e protezione, che vi consigliamo di valutare con tempestività.

Insomma, se state cercando di capire se la criptovaluta sia più o meno sicura della valuta tradizionale, la risposta non può che dipendere, in buona parte, dall’utente, che ha un concreto onere di responsabilità nella necessità di archiviare la propria chiave privata. Un qualcosa che le persone non sono ancora abituate a fare, e che pertanto potrebbero sottovalutare.