Nel caso della Wind Tre, si potrebbe dire, nuovo operatore ma vecchi problemi. Infatti, nonostante la fusione tra i due brand, tanti clienti Wind Tre si stanno lamentando dell’attivazione di servizi a sovrapprezzo senza aver espresso il proprio consenso. Tali servizi a sovrapprezzo, sono conosciuti anche come servizi Vas, e vengono addebitati da varie piattaforme esterne, che forniscono differenti servizi in abbonamento con il solo scopo di sottrarre soldi ai poveri clienti per arricchire le loro tasche.
Per capire meglio come nascono questi abbonamenti e perché vengono attivati, dobbiamo fare un passo indietro, e precisamente al 29 Maggio 2008.Accredito per servizi Vas: Come nascono i servizi Vas
In tale data, è nato il primo Codice di Condotta per i servizi a sovrapprezzo (CASP), con l’intenzione di disciplinare tutti i servizi erogati via SMS/MMS.Ovviamente, dal 2008 in poi, la tecnologia ha fatto notevoli passi in avanti nella creazione di dispositivi digitali con i quali potersi connettere, come ad esempio smartphone e tablet. Di conseguenza, anche il Codice di Condotta si è dovuto aggiornare, introducendo dei nuovi parametri normativi che andavano a disciplinare la fruizione dei servizi a sovrapprezzo forniti tramite i nuovi devices. Tale aggiornamento del Codice, è stato approvato nel Luglio del 2013 tramite la delibera n 47/13 CIR.
Accredito per servizi Vas: Aggiornamento del Codice di Condotta
In virtù di questo aggiornamento del Codice, la stessa AGCOM (Autorità Garante per le Comunicazioni), prima di dare il completo via libera, ha voluto introdurre un periodo di 6 mesi di sperimentazione, durante il quale monitorare lo sviluppo della diffusione dei servizi a sovrapprezzo. Tale periodo di sperimentazione, era stato pensato per verificare se, avendo la possibilità di erogare i servizi a sovrapprezzo tramite i nuovi strumenti, non si andasse incontro ad un eccessivo, e quindi invasivo e costoso, fenomeno di attivazioni di VAS.
Questo processo di monitoraggio e sperimentazione, è stato portato avanti con l’ausilio di altri soggetti esperti del settore come gli operatori di telefonia ed i CSP (Content Service Provider). In più, per cercare di avere una risposta anche dall’utente finale, fu dato modo di inoltrare eventuali segnalazioni tramite un indirizzo mail dedicato per l’occasione che si chiama sperimentazioneVAS@agcom.it
Accredito per servizi Vas: Risultati della sperimentazione
Al termine dei 6 mesi, i numeri erano i seguenti, e segnalavano che, a fronte di ben 26 milioni di servizi creati dalle varie piattaforme, sono state pervenute, presso la Direzione della Tutela del Consumatore dell’ AGCOM, meno di 200 segnalazioni che lamentavano l’attivazione di servizi a pagamento non richiesti. Inoltre, erano stati previsti anche dei legittimi contrappesi legali a tutela dei consumatori. Nel senso che, per dare voce agli utenti finali, fu costituito anche un Comitato di garanzia VAS, presso il quale vi era anche la presenza delle maggiori associazioni dei consumatori, allo scopo di tutelare il consumatore da eventuali irregolarità.
Di conseguenza, l’Autorità Garante, visto che il periodo di sperimentazione aveva prodotto dei risultati soddisfacenti, pretese l’adozione di tali misure da parte degli operatori del settore, aggiornando così il Codice di Condotta in vigore in quel momento. Tale richiesta, fu resa operativa tramite l’emanazione della delibera 108/19 CONS, creando così il nuovo documento CASP 4.0
Accredito per servizi VAS: Quali le novità introdotte?
Visto il buon lavoro prodotto in funzione della tutela del consumatore, il comitato di garanzia fu confermato, consolidando l’istituizione. Fu creato anche un call center unico, verso il quale, tutti i clienti dei vari operatori telefonici avrebbero avuto la possibilità di richiedere il rimborso delle cifre ingiustamente sottratte. In più, per cercare di creare una procedura che sia uniforme per tutti, furono stabiliti dei requisiti minimi da rispettare, affinché si potesse certificare con chiarezza se l’attivazione dell’abbonamento sia volontaria o meno.
I requisiti che consentono di confermare l’attivazione volontaria sono:- Tracciamento dei log di acquisto o attivazione
- Tracciamento del doppio click di “CLICCA e ABBONATI/CONFERMA”
- Conferma di ricezione dell’ SMS dell’attivazione o acquisto del servizio
Accredito per servizi Vas: Come essere rimborsati oggi?
Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi nel cercare di tutelare gli utenti finali, al netto di qualche passo avanti, riceviamo ancora tante segnalazioni da parte dei clienti Wind, che lamentano l’attivazione di questi servizi Vas, anche se i requisiti di cui sopra non sono rispettati.
Di conseguenza, allo stato attuale, riscontriamo ancora tante attivazione forzate da parte di Wind. Ma la cosa più grave è che, nonostante non sia riscontrata la volontarietà dell’attivazione, gli utenti che provano a chiedere il rimborso della cifra sottratta, vengono puntualmente respinti.
In pratica, da una parte c’è il cliente che lamenta l’addebito ingiustificato, e dall’altra la Wind, che invece dichiara di riscontrare tutti i requisiti minimi essenziali ai fini della dimostrazione della volontarietà. Ovviamente, per il cliente non è così facile ricevere dei dati oggettivi dove poter verificare ciò che dice la Wind. In virtù di tale comportamento poco trasparente da parte di Wind, tanti clienti, per riuscire ad ottenere il rimborso, sono costretti a richiedere la nostra assistenza gratuita.
Quindi, nel caso abbiate ricevuto degli addebiti di servizi non richiesti a pagamento, non esitate a richiedere il nostro intervento tramite il modulo online.
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