Molti uomini e donne soffrono di alopecia androgenetica. Sono soprattutto gli uomini però a dover affrontare la progressiva perdita di capelli che, se non fermata in tempo, porta alla calvizia vera e propria.
L’alopecia androgenetica è un problema che si riscontra spesso, secondo le statistiche ne soffrono l’80% degli uomini nell’arco della vita. Le donne invece sono colpite in una percentuale inferiore, circa il 50%. Per le persone di sesso maschile esiste un farmaco davvero molto efficace ed è Finasteride.
Anche se questo tipo di alopecia viene considerata fisiologica non significa che il processo non possa essere arrestato, purché venga presa in tempo.
Cos’è in breve l’alopecia androgenetica
Se cerchi informazioni più dettagliate su questa patologia dei capelli, esistono siti indubbiamente più specializzati come ad esempio Calviziehelp.it però, per dirla in parole semplici, nell’alopecia androgenetica i capelli all’inizio subiscono un assottigliamento e iniziano a diventare via via più corti. Inizia poi il diradamento ed ecco che i capelli non coprono più il cuoio capelluto. Si arriva nel lungo periodo a una non ricrescita del capello e perciò alla totale calvizia. Questo perché nelle fasi ormonali viene interrotta del tutto l’attività riproduttiva.
Finasteride: una cura contro l’alopecia androgenetica
Come accennato a inizio articolo, il farmaco per eccellenza prescritto dai medici di tutto il mondo, è la finasteride per contrastare l’alopecia adrogenetica. La prima cosa che dovete fare perciò se sospettate di soffrire di alopecia è andare dal vostro dottore ed esporgli la preoccupazione.
Molte persone infatti pensano di avere questo genere di problema perché notano una perdita più o meno abbondante di capelli ma dobbiamo capire che non è sempre così. Alcune volte deriva dalla stagione, dall’assunzione di alcuni farmaci oppure da un periodo di grande stress.
Il medico perciò prima di proporvi l’assunzione di farmaci come finasteride deve valutare due cose. La prima che soffriate effettivamente di alopecia androgenetica e la seconda qual è lo stadio del problema. Per farlo fa un esame visivo del capello, analizza qual è il grado di assottigliamento.
Finasteride è un farmaco della categoria degli anti androgeni. Il suo scopo è bloccare l’enzima alfa 5 reduttasi di tipo 2. Questo si trova soprattutto all’interno dei follicoli piliferi della barba e dei capelli, nella prostata, nelle vescicole seminali e anche nel cuoio capelluto. Bloccandolo viene inibito anche il processo che porta appunto all’alopecia androgenetica.
Come funziona finasteride
Questo farmaco deve essere assunto per via orale. La dose consigliata di solito è di 1 mg al giorno. Assumendolo viene inibita la produzione di DHT fino a una percentuale del 70%. Chiaramente prima di agisce nei confronti del problema, migliore è il risultato che si ottiene. Se l’alopecia androgenetica arriva al suo stadio finale di miniuaturizzazione non è più possibile far regredire la condizione e tornare a un capello sano e folto.
Come il medico vi dirà, ricordatevi che finasteride, come qualsiasi altro farmaco, non porta risultati immediati. Perciò non aspettatevi risultati nel giro di pochi giorni. Dovete tenere a mente che occorrono tra i sei e i dodici mesi di tempo per vedere i primi risultati.
Perciò dovete essere sempre costanti e non lasciarvi scoraggiare dalla mancanza di risultati. Anche perché questi sono perfettamente normali all’inizio.
Ma quali sono i risultati che potete ottenere? Alcune volte può esserci una ricrescita vera e propria dei capelli, specialmente se l’alopecia androgenetica è stata affrontata sin da subito. Altre volte invece può esserci un arresto della situazione e la caduta di stabilizza, in pratica la situazione viene mantenuta a quel livello.
Sappiate comunque che Finasteride è un farmaco che dovete assumere sempre perché quando lo interrompete, riparte il processo di perdita progressiva dei capelli. Per i primi due anni è bene non interromperlo comunque. Successivamente se ci fossero effetti collaterali il medico potrebbe optare o per una sospensione di due mesi per poi tornare ad assumerlo, oppure una riduzione dei dosaggi per capire se è ugualmente funzionante.